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Avvocati: obblighi antiriciclaggio

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Premessa

Anche i notai e gli avvocati sono soggetti agli obblighi antiriciclaggio quando, in nome o per conto dei propri clienti, compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare e quando assistono i propri clienti nella predisposizione o nella realizzazione di operazioni riguardanti:

1) il trasferimento a qualsiasi titolo di diritti reali su beni immobili o attività economiche;

2) la gestione di denaro, strumenti finanziari o altri beni;

3) l’apertura o la gestione di conti bancari, libretti di deposito e conti di titoli;

4) l’organizzazione degli apporti necessari alla costituzione, alla gestione o all’amministrazione di società;

5) la costituzione, la gestione o l’amministrazione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi.

AVVOCATI

Quando scattano gli obblighi antiriciclaggio

  • Quando, in nome o per conto dei propri clienti, compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare

oppure:

Quando assistono i propri clienti nella predisposizione o nella realizzazione di operazioni riguardanti:

  • 1) il trasferimento a qualsiasi titolo di diritti reali su beni immobili o attività economiche;
  • 2) la gestione di denaro, strumenti finanziari o altri beni;
  • 3) l’apertura o la gestione di conti bancari, libretti di deposito e conti di titoli;
  • 4) l’organizzazione degli apporti necessari alla costituzione, alla gestione o all’amministrazione di società;
  • 5) la costituzione, la gestione o l’amministrazione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi.

Al fine di poter meglio individuare le operazioni al ricorrere delle quali scattano gli obblighi antiriciclaggio, può essere utile richiamare la tabella contenuta nell’allegato 6, pagina 43, della nota Circolare della Guardia di Finanza n. 83607/2012.
Sebbene l’elencazione proposta possa apparire, a prima vista, riferita solo ad un numero limitato di casistiche, giova essere precisato che determinate espressioni, come ad esempio “qualsiasi altra operazione di natura finanziaria” ricomprendono in sé un ampio numero di fattispecie al ricorrere delle quali, effettivamente, scattano gli obblighi antiriciclaggio per i professionisti.

LA POLIZZA ASSICURATIVA
? Un avvocato ha prestato la sua consulenza professionale per la riscossione di una polizza assicurativa d’importo superiore a 15.000 euro.

L’operazione rileva ai fini degli adempimenti antiriciclaggio?

R Come precisato dall’Uic (27.03.2007), questa operazione rientra nell’ambito di applicazione della normativa antiriciclaggio.

La risposta fornita dall’Uic è particolarmente rilevante, in quanto consente di individuare anche tutti quei casi in cui ricorre una “prestazione professionale” rilevante ai fini della disciplina antiriciclaggio: “prestazione fornita dal libero professionista che si sostanzia nella diretta trasmissione, movimentazione o gestione di mezzi di pagamento, beni o utilità in nome o per conto del cliente ovvero nell’assistenza al cliente per la progettazione o realizzazione della trasmissione, movimentazione, verifica o gestione di mezzi di pagamento, beni o utilità e della costituzione, gestione o amministrazione di società, enti, trust o strutture analoghe

Al fine di individuare, puntualmente, i casi in cui si applicano gli obblighi antiriciclaggio anche agli avvocati, giova in questa sede richiamare anche un’importante precisazione fornita dal Consiglio Nazionale Forense nel 2012.

Consiglio Nazionale Forense (Rel. Cons. Merli), parere 24 ottobre 2012, n. 62

 

…1. Non esiste obbligo di segnalazione ai sensi dell’art. 41 del Decreto con riferimento alle informazioni su eventuali operazioni sospette, attribuibili al proprio cliente, acquisite nel corso dell’attività professionale prima, durante e dopo il procedimento giudiziario.


2. Detta esenzione si applica anche alle fattispecie di preliminare disamina della posizione giuridica del cliente e di valutazione della convenienza di intentare o evitare un procedimento, in quanto la norma (art. 12, comma 2) richiama singolarmente le diverse, possibili fasi nelle quali potrebbe estrinsecarsi l’attività professionale richiesta. Non vincola, quindi, l’esenzione alla necessaria esistenza di un procedimento giudiziario.


3. Esiste obbligo di adeguata verifica della clientela per i trasferimenti immobiliari in sede di giudizi di separazione o divorzio; per le cause di divisione immobiliare; per le cause di usucapione; per le azioni ex art. 2932 C.c.. Ciò in quanto, a condizione che il valore dei beni sia pari o superiore ad € 15.000,00, i procedimenti anzidetti sono finalizzati al trasferimento di diritti reali su beni immobili.


4. Non esiste, in linea generale, obbligo di segnalazione e/o di adeguata verifica con riferimento ai contratti di locazione, in quanto essi non trasferiscono diritti reali e non costituiscono un’attività economica. Non va però trascurato che una pattuizione locatizia fra soggetti complici, contemplante, ad esempio, un canone elevato ed abnorme, potrebbe ragionevolmente nascondere un’attività di riciclaggio di risorse finanziarie rivenienti da attività illecite. A tale riguardo, induce a riflettere la complessiva ed articolata definizione di riciclaggio recata dall’art. 2 del Decreto: ad esempio, in presenza di proventi liquidi di origine illecita, la cosiddetta conversione dei beni, prevista dal comma 1, lett. a) del succitato art. 2, ben potrebbe realizzarsi per il tramite di un fittizio contratto di locazione, comportante il trasferimento del relativo canone fra soggetti ovviamente complici.


5. Pur non essendo esplicitamente menzionati, si deve ritenere che gli arbitrati rituali debbano essere equiparati, ai fini dell’applicazione della normativa antiriciclaggio, ai procedimenti giudiziali.

6. In ordine, infine, alle pratiche risarcitorie stragiudiziali, si può osservare che, ove esse comportino, anche potenzialmente, un trasferimento di attività economiche, provocano per certo, ricorrendone le condizioni, gli obblighi di segnalazione e di adeguata verifica del cliente, ai sensi, rispettivamente, dell’art. 41 e dell’art. 16 del Decreto.

Obblighi antiriciclaggio 

Laddove sussistano i presupposti per l’applicazione della disciplina antiriciclaggio, quali sono gli adempimenti da porre in essere?

Adeguata verifica della clientela:

  • Identificazione del cliente
  • Identificazione del titolare effettivo
  • Controllo costante

valutazione del rischio registrazione, conservazione e segnalazione delle operazioni sospette

 

Giova a tal proposito ricordare che i professionisti (tra i quali, come già anticipato, gli avvocati), devono osservare gli obblighi di adeguata verifica della clientela nei seguenti casi:

  • quando la prestazione professionale ha ad oggetto mezzi di pagamento, beni o utilità di valore pari o superiore a 15.000 euro;Giova a tal proposito ricordare che i professionisti (tra i quali, come già anticipato, gli avvocati), devono osservare gli obblighi di adeguata verifica della clientela nei seguenti casi:
  • quando eseguono prestazioni professionali occasionali che comportino la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento d’importo pari o superiore a 15.000 euro, indipendentemente dal fatto che siano effettuate con un’operazione unica o con più operazioni che appaiono tra di loro collegate per realizzare un’operazione frazionata;
  • tutte le volte che l’operazione sia di valore indeterminato o non determinabile. Ai fini dell’obbligo di adeguata verifica della clientela, la costituzione, gestione o amministrazione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi integra in ogni caso un’operazione di valore non determinabile;
  • quando vi è sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, indipendentemente da qualsiasi deroga, esenzione o soglia applicabile;
  • quando vi sono dubbi sulla veridicità o sull’adeguatezza dei dati precedentemente ottenuti ai fini dell’identificazione di un cliente.

ADEGUATA VERIFICA: COS’È

Gli obblighi di adeguata verifica della clientela consistono nelle seguenti attività:

  1. identificare il cliente e verificarne l’identità sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente;
  2. identificare l’eventuale titolare effettivo e verificarne l’identità;
  3. ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura prevista del rapporto continuativo o della prestazione professionale;
  4. svolgere un controllo costante nel corso del rapporto continuativo o della prestazione professionale.

OBBLIGHI DI REGISTRAZIONE E CONSERVAZIONE

I documenti e i dati acquisiti per assolvere gli obblighi di adeguata verifica della clientela devono essere conservati e registrati.

SEGNALAZIONE DELLE OPERAZIONI SOSPETTE

Se il professionista sospetta o ha motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo deve inviare una segnalazione di operazione sospetta.

ATTENZIONE – L’obbligo di segnalazione di operazioni sospette non si applica per le informazioni che i professionisti  ricevono da un loro cliente o ottengono riguardo allo stesso, nel corso dell’esame della posizione giuridica del loro cliente o dell’espletamento dei compiti di difesa o di rappresentanza del medesimo in un procedimento giudiziario o in relazione a tale procedimento, compresa la consulenza sull’eventualità di intentare o evitare un procedimento, ove tali informazioni siano ricevute o ottenute prima, durante o dopo il procedimento stesso.
24 Ott 2016

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