Integrazione o Correzione CU inviate
posted in Fiscal News by redazione
Anche per quest’anno, come avvenuto per l’anno 2015, le Certificazioni Uniche contenenti esclusivamente redditi non dichiarabili mediante il Modello 730, come i redditi di lavoro autonomo non occasionale, possono essere inviate anche successivamente il 7 marzo (termine d’invio del modello “Ordinario” all’AE), senza applicazione di sanzioni, e comunque entro la scadenza del termine d’invio del Mod. 770, fissata al 31 luglio di ciascun anno (scadenza che slitta al 1° agosto 2016 in quanto cade di domenica).
Le sanzioni rimangono, invece, per le certificazioni tardive dei redditi di lavoro dipendente, assimilati e redditi diversi. Per tali redditi sono ad oggi scaduti anche i termini per correggere eventuali errori nella trasmissione, senza incorrere nelle sanzioni previste, trasmettendo una nuova certificazione corretta, entro i cinque giorni successivi alla scadenza prevista, quindi entro il 14 marzo (essendo il 12 marzo sabato).
Rimane quindi ancora aperta la possibilità di correggere Certificazioni che attestano redditi che non confluiscono nel modello 730 precompilato.
Qualora, invece, si dovesse procedere all’integrazione o sostituzione di una CU, già inviata entro il 7 marzo 2016, che contiene dati utili per la predisposizione del Mod. 730 precompilato, è possibile porvi rimedio scontando una sanzione di 33,33 euro.
Di seguito, Le riepiloghiamo il nuovo impianto sanzionatorio alla luce dell’art. 21 del D.Lgs. n. 158/2015.
CU 2016 omessa, tardiva o errata | ||
Ipotesi | Sanzione | Limite massimo della sanzione |
Sanzione prevista | 100 euro per ogni CU omessa, tardiva o errata | 50.000 euro per anno e sostituto d’imposta |
CU 2016 errata, trasmessa entro il 7 marzo, corretta e ritrasmessa entro 5 giorni dal 7 marzo (ossia entro il 14 marzo poiché il 12 marzo è sabato) | Nessuna sanzione | – |
CU 2016 errata, trasmessa entro il 7 marzo, corretta e ritrasmessa oltre 5 giorni ma entro 60 giorni dal 7 marzo (ossia entro il 6 maggio) | 33,33 euro (1/3 di 100 euro) per ogni CU | 20.000 euro per anno e sostituto d’imposta. |
La correzione della certificazione
È nostra premura metterLa al corrente che laddove dovesse procedere alla correzione della Certificazione Unica inviata, si dovrà spedire direttamente un nuovo modello sostitutivo e/o di annullamento con l’elaborazione di una nuova attestazione che sostituisce in tutto o in parte quella inviata precedentemente.
Non sarà quindi necessario passare prima attraverso l’annullamento e poi successivamente procedere con l’inoltro del modello suppletivo.
Procedimento per la sostituzione
Per poter procedere alla sostituzione di una Certificazione errata, si dovrà:
- barrare la casella “Sostituzione” posta nel frontespizio;
- compilare una nuova certificazione comprensiva delle modifiche dei dati fiscali;
- impostare con il valore “S” il campo 9 della parte fissa del record D della CU che si intende sostituire;
- riportare nei campi 6 e 7 della parte fissa del record D il protocollo telematico attribuito dai Servizi telematici alla singola CU che si intende sostituire.
La nuova certificazione sostituisce integralmente la precedente.
ATTENZIONE – Qualora nella certificazione originaria che si sostituisce era presente sia la certificazione di redditi di lavoro dipendente che la certificazione di redditi di lavoro autonomo, la nuova certificazione dovrà contenere sia la parte di lavoro dipendente che quella di lavoro autonomo, ancorché le modifiche abbiano interessato solo una parte della Certificazione Unica. |
Procedimento per l’annullamento
Laddove si dovesse invece procedere all’annullamento delle Certificazioni, si dovrà:
- barrare la casella Annullamento posta in alto nel frontespizio del modello;
- compilare una nuova certificazione riportando solo la parte relativa ai dati anagrafici del contribuente;
- impostare con il valore “A” il campo 9 della parte fissa del record D della Certificazione Unica che si intende annullare;
- riportare nei campi 6 e 7 della parte fissa del record D il protocollo telematico attribuito dai servizi telematici alla singola certificazione che si intende annullare.
In quest’ultimo caso, i record G e H non devono essere riportati.
A seguito dell’annullamento l’utente potrà inviare nuovamente la Certificazione corretta o integrata nel suo contenuto.
Se nella stessa fornitura telematica sono presenti sia Certificazioni da annullare che Certificazioni da sostituire, si dovrà barrare sia la casella “Annullamento” che la casella “Sostituzione”. |